FARMACI
Non abusarne, solo in caso di reale necessità, consultare sempre il proprio medico....
Terapie tradizionali
Chemioterapia, radioterapia, farmaci biologici..
Terapie non tradizionali
Curarsi con la natura...
FARMACI
A chi di noi non è capitato di entrare in una farmacia ed imbattersi su infiniti prodotti per la nostra salute. Un rimedio per ogni cosa. Ma ne abbiamo sempre realmente bisogno? I farmaci sono una grande arma per aiutarci a combattere le malattia ma come tutte le cose c'è un rovescio della medaglia. Non abusarne mai. Anche una semplice aspirina o un antibiotico preso senza una reale necessità ci indebolisce e ci fa male.
TERAPIE TRADIZIONALI
Quando parliamo di cancro è inevitabile non parlare di chemioterapia, terapia ormonale, radioterapia... Queste terapie ci spaventano, gli effetti collaterali dei farmaci sono molteplici ed i medici possono assicurarci che certamente è il meglio che la sanità può offrirci in questo momento anche se non potranno mai dare alcuna certezza di guarigione.
TERAPIE NON TRADIZIONALI
Perché dobbiamo prendere in considerazione terapie alternative solo nel momento in cui le terapie tradizionali non danno più risultati?
L'idea che mi sono fatta è che la natura ci ha fornito gli strumenti necessari per il buon funzionamento del nostro organismo ma non solo. Ci supporta anche per la guarigione, un esempio è la Fitomedicina che l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come " ...i prodotti medicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusivamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo sotto forma di preparati. Comprendono anche succhi, gomme, frazioni lipidiche, oli essenziali e tutte le altre sostanze di questo genere. Le fitomedicine possono contenere oltre ai principi attivi anche degli eccipienti".
prodotti con proprietà utili al nostro organismo..
Quando l'oncologo mi propose di sottopormi per la prima volta a chemio ero spaventata ma la disperazione di non riuscire a curarmi e sopravvivere mi aiutò ad affrontare questo percorso con forza e positività. Tutti sappiamo come ci si sente, sappiamo cosa abbiamo affrontato o cosa stiamo affrontando ma il "perché" lo facciamo è l'unica cosa che dovrebbe avere importanza. Allora, assalita da tanti pensieri e paure mi sono chiesta: "Perché lo faccio?" La risposta è facile: voglio vivere, tutti noi vogliamo vivere... E qui mi addentro in un argomento di grande discussione:
Molti sostengono che sottoporsi a cure chemioterapiche non guarisce ma peggiora la situazione, annienta, leva le forze, abbassa le nostre difese immunitarie mettendoci più a rischio di contrarre qualsiasi malattia. E' vero nel nostro caso una semplice febbre può trasformarsi in qualcosa di ancora più grave. Sappiamo anche che la chemioterapia purtroppo non distrugge solo le cellule malate, distrugge anche le cellule sane. Allora perché farla? Perché mettere a rischio la nostra vita quando oggi si parla molto di terapie alternative, naturali capaci di combattere il cancro? Io credo sia necessario usare il buon senso. La medicina ha fatto passi da gigante, sono state scoperte e messe a nostra disposizione molti farmaci di nuova generazione come i cosiddetti " chemioterapici biologici" (http://www.airc.it/cancro/terapia-tumori/mirate/differenze-chemioterapia/) che vanno a colpire solo le cellule malate non distruggendo quelle sane. Questi farmaci hanno la capacità di ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia tradizionale alzando il livello della qualità di vita di un paziente oncologico. Nel mio caso specifico il trastuzumab è il mio elisir di bellezza anche se dopo tanti anni e diverse progressioni di malattia ho dovuto affiancarlo da altri farmaci come il pertuzumab e il denosumab. Mi ritengo molto fortunata per aver la possibilità di usufruire di tutti i progressi raggiunti dalla medicina. Vivo nella speranza che con il passare dei giorni nuove scoperte verranno fatte e nuove terapie approvate. All'inizio della malattia non sapevo molte cose ed ero convinta che bastasse fare le terapie per sconfiggere il cancro definitivamente. Oggi la mia visione è ben diversa, sono più consapevole e molto serena riguardo al mio futuro. Credo, non so se giustamente o non, che non guarirò dal cancro ma potrò conviverci per tutta la vita. Vorrei raccontare una cosa: Un giorno il mio oncologo mi disse, dopo aver fatto chemio e radio che non vi era progressione di malattia. A tale affermazione io risposi: "cosa vuol dire questo? Io ho fatto tutte le terapie, perché non mi dice che sono guarita? Che il cancro non è più nel mio corpo?". Lui mi sorrise con affetto e mi rispose: "Per noi lei è guarita, fino a che non vi è progressione di malattia lei è come tutte le altre persone". Io non capivo e questa frase mi rimase scolpita nella mente. Ero certamente felice ma c'era qualcosa che mi sfuggiva, io volevo sentirmi dire di non avere più il cancro. Passarono 6 anni da quel giorno, tante cose ho imparato e vissuto, ho avuto delle recidive ma ho anche avuto bellissime notizie come "regressione di malattia" ed allora ho capito. Il cancro può colpire tutti, non è qualcosa che inaliamo, non è una malattia che ci può essere trasmessa da qualcun'altro. Il nostro organismo è una macchina perfetta ed io credo sinceramente che dipende da noi fare in modo che il cancro, pur essendo parte di noi non possa nuocerci. Il mio pensiero è che le terapie ufficiali, quelle che hanno seguito un iter di sperimentazione ed hanno portato risultati scientifici sono una opportunità alla quale non possiamo rinunciare. Ma questa scelta non mi preclude la volontà di seguire terapie alternative. Sono alla continua ricerca di nuove teorie, seguo gli studi più recenti in ambito medico e naturale ma non solo. Ho scoperto i benefici dei cibi crudi, i vegetali. Ho eliminato molti cibi dalla mia alimentazione perché credo che il cibo abbia un ruolo fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale. Pur amando particolarmente la carne e il latte li evito. Se mi trovo al bar invece che un succo di frutta scelgo un centrifugato di mela e carota. Ho eliminato tutte le farine raffinate sostituendole con la farina integrale . Lo zucchero è bandito dalla mia dieta, non uso dolcificati artificiali e cerco di non mangiare alimenti industriali perché oltre a sostanze non naturali contengono molti zuccheri. Bevo acqua alcalina e mangio con prevalenza verdure e alimenti alcalini limitando quelli acidi. La teoria che il cancro sia strettamente legato all'acidità dei cibi che ingeriamo si dice non sia dimostrata. Alcuni dicono che è impossibile che si possa influenzare il ph dell'organismo con l'intervento di prodotti assunti . Ecco io ho letto tanto sull'argomento ed anche in questo credo si debba usare il buon senso (approfondimenti..). I medici fanno il loro lavoro e lo fanno egregiamente. Tutto ciò che non è dimostrato scientificamente non può da loro essere considerato attendibile, fino a qui penso siamo d'accordo tutti. Ma allora io mi chiedo:
Quali sono i costi di una sperimentazione? Non potrebbe esserci qualche cura alternativa che funzioni veramente ma poiché non vi sono stati i fondi per una sperimentazione non viene presa in considerazione? E se si trovasse la cura che fine farebbero tutte quelle case farmaceutiche che si nutrono della vendita di chemioterapici costosissimi? Tante ipotesi curative vengono fatte, molte di queste basate sull'assunzione di prodotti naturali con miracolose capacità di guarigione spesso utilizzati dai nostri antenati. Sono davvero tutte delle grandi "bufale"? Purtroppo anche se alcuni studi fatti hanno accertato le qualità di alcune piante officinali non essendoci una sperimentazione a loro vantaggio non possono essere prese in considerazione come terapie contro il cancro. Navigando nel mondo della rete ci appropriamo di tante informazioni e spesso erroneamente crediamo che siano il "vero". Quindi cosa ci rimane? Non subire passivamente ma collaborare con i nostri medici al fine di farci aiutare a trovare tutte le terapie più valide per curarci e vincere la nostra battaglia.
Cosa fare di tante promettenti terapie alternative se non riconosciute dalla medicina?
E se fossero davvero miracolose?
Non essendo possibile sottoporre a trial tutti quei progetti che hanno dimostrato di avere note qualità curative a causa dei costi elevati per finanziarli, purtroppo non è possibile ottenere alcuna garanzia su quanto siano realmente in grado di fare. Ne consegue che se tale cura alternativa non interferisce con le terapie ufficiali e se il mio oncologo mi autorizza a seguirla, per quale motivo non dovrei farla? Cosa ho da perdere? Spesso si tratta semplicemente di arricchire il nostro organismo di sostanze in grado di aumentare le nostre difese. E' un lavoro a tempo pieno all'inizio perché non è facile cambiare il nostro stile di vita inoltre la vita stressante che viviamo non ci aiuta. Ma credo valga la pena fare uno sforzo se il fine è la nostra salute e il bisogno di "sopravvivere".