Come nasce uno scrittore?
Credo che ognuno di noi abbia una sua storia da narrare, nel come si sia addentrato, spesso con pudore e soggezione, in questo mondo che desta a volte ammirazione ed attrae seducente. In me è sempre stato un luogo immaginario dove rifugiarsi, dove fare i conti con la propria identità, dove custodire ogni piccolo frammento di un anima unica e inviolabile. In questo luogo così accessibile e certo, per colui che lo custodisce, vi è un realismo magico, un fascino capace di suscitare un'emozione inconsueta ed intensa. La scrittura mi appartiene fin dalla giovinezza, una bambina che sognava ad occhi aperti avventure, un amore romantico o semplicemente come luogo celato al mondo dove rifugiarmi e manifestare quello stato d'animo che si era generato e pulsava così forte da rendermi impossibile trattenerlo. Le pagine dei diari si riempivano fissando con l'inchiostro sogni e desideri mai confessati. Ho quindi iniziato a scrivere per diletto fino ad un momento particolare dell'esistenza dove il mio essere era atterrito e spaventato. Sono stata invasa da un vortice di emozioni prima di raggiungere quella quiete e maturità che mi ha dolcemente guidato fino ad oggi. In quel viaggio disperato alla ricerca della speranza ho compreso che avrei potuto quietare la mia agitazione solo liberando quelle emozioni che non ero più in grado di tenere chiuse.
Da li a poco avevo in mano il mio primo manoscritto!
Doveva essere il passo più importante e complicato creare un manoscritto ma il tempo non mi diede ragione.
In quel mondo labirintico dell'editoria nel quale mi affacciavo, ciò che avevo creato con artificio e che custodivo con orgoglio non era altro che una sequenza di pagine macchiate d'inchiostro in un mondo già pieno di pensieri e parole.
Arrivai per caso alla Kimerik, una delle tante Case Editrici che avevo scelto di contattare. Mi ero fatta una promessa: avrei scartato qualsiasi proposta che avrebbe comportato una modifica del mio lavoro. Questo non certo per presunzione o arroganza ma solo per la coerenza di aver creato la mia storia senza spogliarmi della mia identità.
Eleonora Turrini
La Casa Editrice Kimerik è stato, nel mio caso, un editore che pur crescendo in una realtà più contenuta, è riuscito a supportarmi e guidarmi in tutte le fasi che portano alla pubblicazione di un manoscritto focalizzandosi su ogni minimo particolare. L'interfaccia con la redazione è stata precisa e puntuale, grande disponibilità e trasparenza che ha reso questo mio percorso accessibile ed emozionante. Mi sono sentita accompagnata e consigliata. Ho percepito il suo legame con noi scrittori emergenti come un punto fermo generato da passione e continuità. Non si limita tutto alla pubblicazione, sono i primi passi verso un infinità di iniziative capaci di consolidare l' esperienza nella scrittura di ogni singolo autore.
Come ho già detto non è semplice orientarsi in questo mondo ed a meno che tu non sia Luis Sepùlveda o Bjorn Larsson riuscire ad emergere è difficile e complicato. Ecco, la Casa Editrice Kimerik ha ritagliato uno spazio accessibile nell'immenso mondo dell'editoria ed io le sarò sempre grata.
E.T.