La perdita dei capelli è una conseguenza della chemioterapia ma non solo. Era chiarissimo per me che era più importante curarmi e cercare di guarire piuttosto che preoccuparmi di ciò che avrebbe comportato la perdita dei miei lunghi capelli biondi. Non erano in dubbio le terapie ma confesso di essermi sentita molto sola. Per quanto ho cercato di essere razionale c'erano alcuni pensieri che invadevano la mia mente: non volevo che i miei bambini sapessero; non sapevo come sarebbe cambiato il rapporto con mio marito, non volevo essere né compatita né trattata da malata. Io volevo solo combattere il cancro e vincere la mia battaglia e per farlo volevo sentirmi normale. Certo non c'era nulla di normale in quanto stavo vivendo ma non serviva a niente abbattersi. Poi ho cominciato a pensare che il vero dramma sarebbe stato se non vi fosse stata una terapia per combatterlo e questo cambiò completamente la mia prospettiva.
Chi ha detto che perdere i capelli significa non sentirsi bene e belle?
Ho cercato alcuni negozi per parrucche a Roma, mi sono documentata sui materiali e qui mi si aprì un mondo:
Ci sono parrucche di ogni tipo e a qualsiasi cifra. Partono dai 300€ fino a 2000/2800€, capelli sintetici e capelli veri, calotta in lino o in cotone con contorno in silicone etc. Ricordiamoci che il costo della parrucca può essere scaricato nella dichiarazione dei redditi. Ma a parte ciò vorrei condividere con voi la mia esperienza:
Ho dovuto portare la parrucca la prima volta che mi sono sottoposta alla chemio per 2 anni. Nessuno mi ha mai visto senza, ci dormivo e tutti credevano fosse fissa. Questa fu la condizione che mi permetteva di sentirmi normale. Ci sono alcuni meccanismi che scattano dentro di noi, non si possono spiegare ma ci spingono a fare cose un pò pazze alcune volte o senza senso per chi ci sta accanto. Non volevo che mio marito mi vedesse senza capelli, non volevo che guardandomi mi vedesse malata. Pensavo che se mi avesse sempre visto con i capelli, sorridente e capace di condurre la mia vita come sempre non avrebbe sofferto per me, non avrebbe vissuto le mie angosce di non farcela, le mie paure, i dolori e disagi indotti dai farmaci. Non ci crederete ma questo mi aiutò, mi fortificò. Non potevo avere cedimenti, non potevo per i miei tesori, non potevo per la mia metà, non potevo per tutti i miei cari. Iniziò a quel punto una gara nel voler dimostrare a me stessa che tutto era come prima, andavo in montagna il giorno dopo le terapie e sciavo anche con la febbre, viaggiavo, ricordo anche di essere andata sugli scivoli d'acqua con i miei figli e tutto questo mi diede tanto coraggio.
Poi dovevo proteggere loro, la mia vita, i miei tesori, non li volevo far soffrire, volevo preservare la loro serenità. I miei bambini avevano 8 e 10 anni a quel tempo, se qualche mamma a scuola se ne fosse accorta sarei stata sulla bocca di tutti alla velocità della luce e questo li avrebbe esposti. Non lo avrei mai permesso! Ricordo che l'anno precedente morì di cancro la mamma di un amichetto di mio figlio e mi spaventava che lui potesse pensare che la mamma stesse per morire. Io volevo combatterlo, speravo di sconfiggerlo e li avrei tenuti all'oscuro fin tanto che fossi riuscita a mantenere la mia promessa. FU LA DECISIONE PIU' GIUSTA CHE PRESI. LO RIFAREI! Ai miei figli lo disse solamente la scorsa estate, avevano rispettivamente 19 e 17 anni.
Nessuno mai scopri della malattia, la chemio e soprattutto il cortisone mi avevano fatto prendere qualche chilo in più, la pelle molto chiara e liscia come un petalo di rosa, una parrucca bellissima identica ai miei capelli sia per colore che per lunghezza. Erano sempre in ordine ed io avevo imparato a gestirli come fossero parte di me.
La parrucca è un aiuto incredibile per chi affronta questo cambiamento temporaneo. Si lava in casa con l'accortezza di asciugare molto bene prima la calotta internamente e poi mettendola in testa nel verso in cui si porta. L'estate si sente un pò di più per il caldo ed in alcuni casi il primo periodo può creare qualche piccola bollicina sulla cute. Io ci dormivo e poiché i capelli erano molto lunghi li raccogliendo con un elastico in modo tale che non si rovinassero.
Ho portato molto i cappelli soprattutto in inverno. Sono bellissimi, mi sono sbizzarrita ed al contempo mi facevano sentire più sicura soprattutto quando tirava vento.
Trascorsi 5 anni dalla dall'intervento di quadrantectomia una recidiva ossea su L5 mi costrinse di nuovo alla chemio e ripersi nuovamente i capelli. A quel punto ero preparata e serena ma soprattutto ero tanto concentrata a capire perché una recidiva. Da quel momento cambiai la mia alimentazione e stile di vita. Oggi siamo qui, ognuno di noi con una storia diversa ma con la stessa voglia di farcela..
Quando sono triste penso sempre che curarmi è la più grande possibilità che la vita mi ha dato, non voglio sprecare un solo istante in tristezze perché anche quell'istante è parte del dono di vivere.
NULLA CAMBIERA'.....SIETE FORTUNATE PERCHE'.........CI SIETE......VIVERE E' IL DONO PIU' GRANDE
TROTTA
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