TUMORE: Oggi si può curare...........

Causato da un improvviso cambiamento anche di una sola cellula del nostro corpo, il cancro si presenta in numerose forme e può colpire molti organi; quello che stupisce è che il tempo di incubazione di questa patologia può variare a seconda dei diversi casi.

È infatti possibile che un cancro si sviluppi all'interno del corpo nel corso di molti anni e che il paziente che ne è afflitto non ne senta i disturbi per lungo tempo, ma esistono anche alcunitumori che si sviluppano molto velocemente e i loro effetti possono essere fatali al malato anche in breve tempo.

All'interno del nostro corpo esistono e lavorano miliardi di cellule che svolgono uno specifico ruolo di fondamentale importanza, le cellule hanno una vita limitata e quelle che vengono eliminate sono subito sostituite, attraverso la mitosi, da altre nuove che svolgeranno le stesse funzioni.

L'equilibrio che deve esistere tra la demolizione e la creazione di nuove cellule è molto delicato ed una semplice alterazione di questo fenomeno può provocare un aumento di questi fondamentali elementi e di conseguenza un tumore.

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DI TUMORE SI PUO' GUARIRE,

le statistiche confortano la speranza. I dati dell’Airt, la rete italiana “Registri tumori”, rivelano che negli ultimi dieci anni la percentuale degli ammalati che ha sconfitto la malattia è aumentata del 6-7 per cento.

I risultati più incoraggianti riguardano in particolare la cura dei tumori al seno (oggi guariscono completamente otto donne su dieci), all’utero (78 per cento) e ai reni (61). La percentuale di guarigioni dal linfoma di Hodgkin è oggi del 59 per cento.
In generale, nell’ultimo quinquennio, la percentuale di sopravvivenza negli uomini è passata dal 32 al 39 per cento. Simile l’andamento dei tumori femminili: nel 1995 guariva il 50 per cento delle donne, oggi siamo al 56.
“I progressi – dice il segretario dell’Airt, Roberto Zanetti – si possono spiegare attraverso la sinergia di due componenti: da un lato i miglioramenti clinici, nella diagnosi e nella terapia; dall’altro la capacità del Servizio Sanitario di garantire l’accesso della popolazione a migliori percorsi diagnostici e terapeutici”.

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